L’Ingegner Bernasconi viaggiava regolarmente, girando il mondo per seguire i propri affari e conquistare nuovi mercati. Di ritorno dai propri viaggi oltreoceano, portava con sé alcuni souvenir, molti dei quali provenienti dall’Oriente, che poi custodiva nella stanza “indiana”. E quando tornava, la sera, quante avventure esotiche ha raccontato alla famiglia e soprattutto alla piccola Mimì che, proprio in questa stanza, si addormentava ogni notte. Anche io ho ascoltato i fantastici racconti del Cavaliere e me ne ricordo uno che aveva come protagonista il pavone tacchinato: lo riesci a individuare? È una creatura fantastica con la coda a ventaglio, simile alle ali delle farfalle sulle piastrelle esterne, ma con il corpo tozzo.
Il pittore che lo ha raffigurato qui ben sapeva che rappresenta un animale simbolo dell’Art Nouveau ma, forse, proprio per questo, ha scelto di renderlo buffo, per far divertire i bambini che avrebbero dormito nel corso degli anni in questa stanza.
CURIOSITÀ
Le Tessiture Seriche Bernasconi, fin dalle proprie origini, producevano molti articoli: tessuti misti o in seta pura che venivano esportati in tutto il mondo. Ne è un esempio il damasco destinato alla donna persiana ma, anche, i tessuti con marchio registrato ad “uso di barricani” per il mercato egiziano. Il barricano era una copriveste tipica dell’Africa settentrionale, in origine di lana o pelo di cammello, dal XVIII secolo, in misto cotone o seta.
La più importante collezione di tessuti in territorio lariano è conservata dalla Fondazione Antonio Ratti di Como nel Museo Studio del Tessuto presso Villa Sucota, a meno di un chilometro da qui.