UNO SGUARDO AL FUTURO. L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE TRA UTOPIA E DISTOPIA

Plantalia. Arte Natura e Intelligenza Artificiale”, con opere di Debora Hirsch, cura di Aldo Premoli, in mostra fino all’1 maggio 2024 nelle sale di Villa Bernasconi, offre un’interessante riflessione sul tema di massima attualità dell’Intelligenza Artificiale applicata all’arte.

Giovedì 22 febbraio 2024 abbiamo seguito il bibliotecario e critico cinematografico Marco Marchetti in una conferenza che è stata un tuffo nel cinema del passato per verificare, a posteriori, quanto il genere fantascientifico abbia indovinato il nostro presente: L’intelligenza artificiale tra utopia e distopia. Un viaggio nel cinema e nella letteratura di fantascienza che hanno predetto il futuro… o forse no?

Intelligenza artificiale, robot, viaggi nello spazio, nel tempo, nel passato… il cinema di fantascienza ha anticipato tutto questo sin dai suoi esordi, divertendosi a immaginare un mondo futuristico probabile, possibile, alle volte del tutto utopistico.
E dobbiamo ammettere che la fantascienza assai di rado ha centrato il suo obiettivo, tranne che in pochi casi ben documentati.
Ad esempio, lo sapevate che un oscuro film sovietico del 1936, intitolato Cosmic Voyage, ha predetto l’allunaggio con dovizia di particolari tecnici assolutamente impensabili per il cinema dell’epoca?
Oppure che una misconosciuta pellicola tedesca del 1916, dal curioso titolo di Homunculus, ha mostrato la creazione di un essere umano artificiale grazie a un’avveniristica incubatrice meccanica?
Ma non vi preoccupate: si tratta soltanto di una manciata di opere. Nella stragrande maggioranza dei casi, la fantascienza resta soltanto un grande sogno che il cinema ha saputo declinare in una molteplicità di fantasiose suggestioni.

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